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ChatGPT torna attivo in Italia: Rimosso il blocco imposto dal Garante della Privacy

Pubblicato da Fabio Ambrosi il 29/04/2023 - 14:18
CjatGpt torna attiva e operativa anche in Italia. Il Garante della privacy rimuove il blocco

ChatGpt torna attiva e operativa in Italia. Nelle scorse ore infatti il Garante della Privacy ha rimosso il blocco che impediva agli utenti italiani di utilizzare gli strumenti basati sull’intelligenza artificiale tanto apprezzati e discussi negli ultimi mesi sviluppati da OpenAI. Qualche settimana fa il Garante della Privacy aveva bloccato chatGpt in Italia perché non rispettava le regole imposte dal GDPR. OpenAI, la società che gestisce il servizio, ha annunciato che continuerà a lavorare per allinearsi alle richieste dell’autorità italiana. Da oggi quindi è nuovamente possibile usare ChatGpt che torna ad essere attiva e operativa al 100% anche in Italia.

ChatGpt torna attiva e operativa al 100% anche in Italia. Il Garante della Privacy rimuove il blocco
ChatGpt torna attiva e operativa al 100% anche in Italia. Il Garante della Privacy rimuove il blocco

ChatGpt torna attiva e operativa in Italia. Rimosso il blocco messo qualche settimana fa del Garante della Privacy

OpenAI, la società statunitense che gestisce ChatGPT, ha riaperto il servizio nel nostro Paese. ChatGpt è infatti nuovamente attiva e operativa anche in Italia dopo aver introdotto una serie di miglioramenti per garantire maggiore trasparenza e diritti a utenti e non utenti europei. Queste misure sono state adottate in ottemperanza alle richieste dell’Autorità per la protezione dei dati personali (Il Garante) contenute nel provvedimento dell’11 aprile scorso.

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Ma perché ChatGpt ha potuto riaprire in Italia e tornare attiva e operativa? Quali azioni sono state intraprese da OpenAI per rispettare la privacy degli utenti italiani? Sintetizzando possiamo dire che tra le principali azioni intraprese da OpenAI troviamo:

  • La pubblicazione di un‘informativa sul trattamento dei dati personali rivolta a tutti gli utenti e non utenti, sia in Europa che nel resto del mondo;
  • L’ampliamento dell’informativa sul trattamento dei dati riservata agli utenti del servizio, rendendola accessibile anche nella maschera di registrazione;
  • Il riconoscimento del diritto di opposizione al trattamento dei dati personali per l’addestramento degli algoritmi anche per i non utenti europei, attraverso un apposito modulo online;
  • L’introduzione di una schermata di benvenuto per gli utenti italiani, con rimandi alla nuova informativa sulla privacy e alle modalità di trattamento dei dati personali;
  • La possibilità per gli utenti di richiedere la cancellazione delle informazioni ritenute errate, pur dichiarandosi tecnicamente impossibilitati a correggere gli errori.

ChatGpt torna quindi attiva e operativa al 100% anche in Italia. Il Garante della Privacy ha espresso soddisfazione per le misure intraprese da OpenAI e auspica il rispetto delle ulteriori richieste impartite nel provvedimento dell’11 aprile in particolare riguardo all’implementazione di un sistema di verifica dell’età e alla realizzazione di una campagna di comunicazione informativa. ChatGpt quindi può nuovamente funzionare ed essere attiva e operativa anche in Italia permettendo così a tutti di testare e sperimentare le enormi possibilità offerte dall’intelligenza artificiale.

Rimosso il blocco del Garante della Privacy: chatGpt torna attiva e operativa al 100% anche in Italia
Rimosso il blocco del Garante della Privacy: chatGpt torna attiva e operativa al 100% anche in Italia

La nota del Garante della Privacy sulle azioni intraprese da OpenAI per garantire la sicurezza dei dati personali degli italiani

ChatGpt torna quini attiva e operativa anche in Italia poiché OpenAI si sta allineando alle richieste del GDPR, la legge europea sul trattamento dei dati personali. L’Autorità per la protezione dei dati personali riconosce i progressi compiuti nel coniugare tecnologia e rispetto dei diritti delle persone e incoraggia OpenAI a proseguire nel suo percorso di adeguamento alla normativa europea sulla protezione dei dati personali. Nel frattempo, l’Autorità continuerà nell’attività istruttoria avviata nei confronti di OpenAI e nel lavoro della task force costituita in seno al Comitato delle Autorità per la privacy dell’Unione europea.

ChatGpt Plus sarà gratis per un mese per gli utenti italiani che già avevano un account aperto

Per riconquistare la fiducia degli utenti italiani OpenAI ha lanciato una promozione: fino al prossimo 31 maggio 2023 si potrà usare e testare le funzioni avanzate di ChatGpt Plus gratuitamente, senza pagare un euro. Se infatti si aveva un account già attivo il servizio avanzato resterà gratuito per 1 mese.

ChatGpt Plus gratis fino al 31 maggio 2023
ChatGpt Plus gratis fino al 31 maggio 2023

Perché il Garante della privacy aveva deciso di bloccare ChatGpt in Italia?

Dallo scorso 28 aprile 2023 chatGpt è quindi nuovamente attiva e operativa anche in Italia ma cosa è successo? Perché il Garante della privacy ha dovuto bloccare il servizio di OpenAI in Italia? Facciamo un passo indietro e raccontiamo brevemente quanto accaduto.

L’accesso a ChatGPT è stato sospeso in Italia lo scrso 31 marzo 2022 dopo che il Garante della Privacy ha aperto un’istruttoria contestando la raccolta illecita dei dati degli utenti italiani e ha disposto la limitazione provvisoria del loro trattamento. OpenAI, l’organizzazione di ricerca responsabile dello sviluppo di ChatGPT, ha dichiarato di essere a conoscenza delle preoccupazioni e di lavorare attivamente per ridurre i dati personali nella formazione dei propri sistemi di intelligenza artificiale. Tuttavia, le violazioni della normativa sulla privacy hanno portato alla sospensione immediata del servizio nel Paese.

Tra le principali contestazioni mosse dall’autorità italiana, si rilevava la mancanza di un’informativa adeguata agli utenti e l’assenza di una base giuridica che giustificasse la raccolta e la conservazione massiccia di dati personali per addestrare gli algoritmi di ChatGPT. Inoltre le informazioni fornite dal servizio non sempre corrisponderebbero ai dati reali determinando così un trattamento inesatto dei dati personali. Un’altra preoccupazione riguardava l’assenza di filtri per verificare l’età degli utenti (punto rimasto ancora aperto) esponendo i minori a risposte potenzialmente inadeguate rispetto al loro grado di sviluppo e autoconsapevolezza.

La situazione è stata aggravata inoltre dall’incidente del 20 marzo quando un problema tecnico ha portato alla divulgazione della cronologia delle domande degli utenti, dei loro dati personali e di parte dei dettagli sui metodi di pagamento utilizzati per l’abbonamento a ChatGPT Plus. Questo evento ha messo in evidenza le vulnerabilità del sistema in termini di privacy e sicurezza.

Questo articolo ha attinto alle seguenti fonti:


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