Un tribunale di Amsterdam ha ordinato a Meta di offrire un’opzione semplice e persistente per vedere Facebook e Instagram in ordine temporale, senza profilazione. La scelta non potrà “scadere” chiudendo l’app o passando a sezioni come Reels, e resterà valida finché l’utente non la cambia. Meta ha due settimane per adeguarsi. Il caso si inserisce nella cornice del Digital Services Act che vieta i dark pattern e impone un percorso chiaro verso un’opzione non profilata. Per gli utenti il feed cronologico su Instagram e Facebook significa più controllo e una dieta informativa più prevedibile; per social team e redazioni cambiano timing e formati: conteranno di più puntualità, frequenza e rapporto diretto con i follower. Sul piano europeo la sentenza potrebbe aprire la strada a richieste simili in altri Paesi ma i tempi dipenderanno da autorità nazionali e coordinamento UE.
Amsterdam impone a Meta una scelta persistente del feed cronologico su Instagram e Facebook
Il Tribunale di Amsterdam ha stabilito che Meta deve fornire una via “diretta e semplice” per attivare un feed non profilato e mantenere quella scelta tra sessioni e sezioni. Il giudice contesta l’attuale ritorno automatico al feed algoritmico alla riapertura dell’app o passando ad aree come Reels, qualificandolo come interfaccia ingannevole. Meta ha annunciato ricorso sostenendo che l’armonizzazione spetta alla Commissione europea ma l’ordine è esecutivo entro due settimane dalla sentenza del 2 ottobre 2025. La corte richiama anche il diritto all’informazione e il contesto delle elezioni olandesi del 29 ottobre, che rendono urgente il cambiamento.
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DSA e dark pattern: perché il feed cronologico è importante per garantire trasparenza e controllo
Il Digital Services Act richiede trasparenza sui parametri dei sistemi di raccomandazione (articolo 27). Le linee guida EDPB chiariscono che, quando un utente seleziona l’opzione per avere un’interfaccia non profilata, il provider non può continuare a raccogliere e trattare dati personali per profilare a fini futuri, né spingerlo a tornare al modello profilato. La decisione olandese interpreta il DSA in modo intransigente: non basta offrire l’opzione ma va resa facile e persistente.

Che cos’è un feed e cosa cambia per chi usa Instagram e Facebook
Il feed è la sequenza di post, foto e video che l’utente vede aprendo l’app. Il feed algoritmico ordina e raccomanda contenuti in base a segnali di comportamento e somiglianza, anche da account non seguiti. Il feed cronologico, invece, mostra i contenuti degli account seguiti dal più recente al meno recente, riducendo la dipendenza dalla profilazione. In pratica, per gli utenti aumenta la prevedibilità: gli aggiornamenti “di ora” pesano di più, mentre calano i suggerimenti spinti dal sistema. Il DSA non elimina i consigli ma pretende che l’alternativa sia concreta e che l’utente mantenga il controllo con un’impostazione che non scade al primo tap sbagliato.

Impatto su creator, news e ADV: strategie nell’era del feed cronologico su Instagram e Facebook.
Per redazioni e social team l’attenzione si sposta sul timing: i contenuti “time-sensitive” guadagnano rilevanza nei periodi di maggiore attività del pubblico. La reach organica può diventare più stabile tra i follower esistenti mentre potrebbe ridursi la viralità da raccomandazione. Conviene segmentare i KPI tra feed cronologico, Reels e aree esplora che restano tipicamente guidate da logiche algoritmiche. Sul fronte pubblicità meno leva sulla profilazione significherà creatività più contestuale e maggiore attenzione al contesto editoriale. La letteratura e i precedenti mostrano che la cronologia può cambiare i comportamenti d’uso rispetto ai feed personalizzati: un motivo in più per testare orari, frequenze e formati con metodo. [Analisi nostra su base fonti.
Estensione all’UE: quali scenari e conseguenze per il mercato europeo?
La sentenza vale per i Paesi Bassi ma poggia su norme orizzontali del DSA europeo, quindi può ispirare autorità e giudici di altri Stati membri. Bits of Freedom, promotrice del caso, parla di vittoria per l’autonomia degli utenti. Sul piano regolatorio Bruxelles coordina i “VLOP” e può intervenire per l’applicazione uniforme. Intanto la decisione olandese fissa uno standard: opzione visibile, non profilata e persistente. Se Meta non si adegua sono previste sanzioni pecuniarie giornaliere. Meta ha già annunciato ricorso.