WhatsApp sta preparando il passaggio più importante da quando ha introdotto i canali: l’arrivo del nome utente WhatsApp, cioè un identificativo unico per contattare qualcuno senza condividere il numero di telefono. Nelle ultime versioni beta per Android compare la funzione di “prenotazione” del nickname, mentre su iOS i riferimenti erano stati avvistati mesi fa insieme alle regole di convalida. Tradotto: non è ancora un lancio globale ma la piattaforma di Meta sta definendo i mattoni tecnici e l’ordine di arrivo. A fianco di questa novità si muovono altre tessere: controlli anti-screenshot/export (“Advanced Chat Privacy”), l’integrazione facoltativa con l’Accounts Center per il single sign-on e la condivisione degli status, i roundup ufficiali con Live e Motion Photos e funzioni di Meta AI. In parallelo, WhatsApp continua a testare thread di risposta, strumenti anti-scam e, in alcune aree, monetizzazione della scheda “Aggiornamenti”. In questo articolo mettiamo in fila ciò che è confermato, ciò che è in test e ciò che è “in cantiere”
WhatsApp avvia i test sul nome utente WhatsApp: cosa sappiamo oggi
WhatsApp sta lavorando a un sistema di identificazione basato su username univoci, utilizzabili per avviare chat senza cedere il numero di telefono. Nella beta Android 2.25.28.12 è comparsa una voce dedicata alla “prenotazione” del nome utente; su iOS i riferimenti erano già emersi nella beta 25.17.10.70, insieme a regole e vincoli per i nickname. Al momento non c’è una data ufficiale, ma l’esistenza di un sistema di prenotazione indica una fase di pre-rollout con attivazioni graduali e test di carico. Sui media tech compaiono schermate che mostrano l’handle preceduto da “@” nella sezione Profilo. Importante: l’account resterà comunque legato al numero per la registrazione e il recupero; il nome utente servirà come canale di contatto alternativo e più riservato. In linea generale chi usa Android avrà prima visibilità della prenotazione mentre su iOS l’implementazione prosegue lato TestFlight. L’azienda, nei roundup ufficiali, continua a comunicare novità mature e già in distribuzione; per gli username si resta quindi nell’area “in sviluppo”, ma con segnali concreti di avanzamento.
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Come funziona la prenotazione del nome utente WhatsApp
La prenotazione è una fase intermedia pensata per assicurare equità nell’assegnazione: consente di “bloccare” il proprio nome preferito prima del rilascio pubblico. Dalle analisi delle build emergono regole chiare: lunghezza da 3 a 30 caratteri; almeno una lettera; consentiti solo lettere minuscole, numeri, punto e underscore; vietato iniziare o finire con un punto, usare due punti consecutivi, o creare username che sembrino URL (niente “www”). Diversi siti riportano anche un possibile meccanismo di “chiave” o autorizzazione opzionale: conoscere l’username di qualcuno potrebbe non bastare per scrivergli, a tutela di spam e contatti indesiderati. In pratica, quando la prenotazione sarà attiva sul tuo account, troverai un pulsante dedicato nelle Impostazioni Profilo. Se il nickname è già occupato, potrai provare varianti. La prenotazione non equivale all’uso immediato: finché la funzione completa non verrà abilitata, il contatto tramite nome utente potrebbe non funzionare. Suggerimento operativo: preparare 2 o 3 alternative significative, coerenti con la tua identità personale o professionale, evitando riferimenti a marchi o possibili collisioni con omonimi.

Cosa cambia per privacy e contatti con il nome utente WhatsApp
Il nome utente WhatsApp punta a ridurre l’esposizione del numero di telefono quando interagisci con persone nuove, in gruppi o community, o quando rendi pubblico un canale. È un cambio di paradigma che avvicina WhatsApp a modelli già noti altrove, con un vantaggio immediato: separare l’identità di contatto dal dato personale più sensibile. Il numero potrà restare privato, pur mantenendo end-to-end encryption inalterata. Insieme all’username, WhatsApp sta consolidando altri tasselli di sicurezza: Chat Lock e Secret Code per nascondere e proteggere conversazioni, blocchi all’esportazione dei contenuti con “Advanced Chat Privacy”, e un “safety overview” prima di entrare in gruppi potenzialmente sospetti. L’effetto combinato è chiaro: più controllo su chi può raggiungerti e su cosa può uscire dalla chat, mentre strumenti anti-scam e policy contro account abusivi vengono rafforzati. Per creator e giornali, l’username limiterà la condivisione del numero negli spazi pubblici (bio, card, video), semplificando call-to-action e assistenza clienti, con minor rischio di scraping e spam.
Regole tecniche e differenze Android/iOS
Ad oggi la prenotazione appare prima nella beta Android 2.25.28.12, con schermate in cui “Reserve username” è visibile sotto Nome e Numero nella pagina Profilo. Su iOS la traccia “25.17.10.70” ha rivelato le linee guida di validazione e la dicitura “Username” nella UI, ma la funzione non risulta ancora disponibile ai tester in modo diffuso. Non è raro che WhatsApp attivi prima i mattoni back-end, lasciando la UI a comparire e scomparire durante i test A/B. È anche possibile che l’infrastruttura “handle” si integri con i sistemi esistenti: gestione delle collisioni, recupero account via numero, segnalazioni e misure anti-impersonation. Sul fronte ecosistema, l’Accounts Center di Meta è ormai opzionalmente collegabile a WhatsApp: non è vincolante per gli username, ma indica come l’identità cross-app stia diventando più modulare, con single sign-on e status cross-posting accessibili a chi lo desidera. In sintesi: su Android vediamo i primi step operativi per prenotare, su iOS prevalgono riferimenti e regole; la disponibilità finale dipenderà dai risultati dei test e dal rollout progressivo per mercati e dispositivi.

Oltre gli username: funzioni recenti e in cantiere
Negli ultimi mesi WhatsApp ha spinto su funzioni già ufficiali: Live e Motion Photos, nuovi strumenti creativi con Meta AI e round-up periodici che raggruppano aggiornamenti per chat, gruppi, chiamate e canali. Sul fronte sicurezza, oltre a Chat Lock e Secret Code, proseguono gli sforzi anti-scam con avvisi prima dell’ingresso in gruppi e rimozione di reti fraudolente. Per l’integrazione, l’Accounts Center consente di collegare facoltativamente WhatsApp a Instagram e Facebook per status condivisi e single sign-on. In lavorazione ci sono anche thread di risposta per pulire conversazioni affollate, opzioni AI come “Writing Help” per riformulare messaggi e strumenti per i creator nei Canali. In alcune aree si sperimentano formati pubblicitari e modelli di monetizzazione nella scheda “Aggiornamenti”, con dichiarazioni ufficiali di invariata cifratura nelle chat personali. Quadro generale: WhatsApp consolida le funzioni mature tramite blog post ufficiali, mentre continua a usare il canale beta per innovazioni delicate. Gli username appartengono a questa seconda categoria, insieme a thread, AI e altri miglioramenti di usabilità.