L’aggiornamento di Premiere Pro, maggio 2025, arriva con un ventaglio di funzioni pensate per tagliare i tempi morti in fase di montaggio e offrire risultati migliori fin dal primo export. Grazie alla potenza di Firefly, La nuova funzione di estensione generativa, Generative Extend, aggiunge fotogrammi perfettamente integrati con il contesto, mentre il pannello Ricerca Media Intelligence individua in pochi secondi clip, battute o persone in progetti di grandi dimensioni. A completare il quadro troviamo sottotitoli multilingue in un clic, forme d’onda dinamiche nella timeline, import MKV nativo, accelerazione Canon RAW e una gestione colore HDR tutta nuova. Nei paragrafi che seguono entreremo nel dettaglio di ogni nuova caratteristica disponibile in Adobe Premiere Pro 2025.

Premiere Pro maggio 2025 Generative Extend e supporto verticale: la nuova magia Firefly per allungare le clip social senza rigirare nemmeno un fotogramma
Fra le novità di Adobe Premiere Pro (maggio 2025) troviamo l’estensione generativa. Generative Extend (estensione generativa) è ora in versione stabile e usa i modelli Firefly per creare nuovi fotogrammi coerenti quando devi allungare una clip di pochi secondi. Se lavori con video social verticali basta selezionare l’estremità della clip, impostare la durata extra (per esempio cinque secondi per un preroll) e lasciare che l’AI generi sfondo, profondità di campo e movimento di camera in perfetta continuità con il girato esistente. Funziona su progetti fino a 8 K, mantiene i metadati HDR e può essere disabilitato per clip che contengono testo in sovraimpressione. Tutto il processo avviene in cloud quindi serve una connessione stabile; in cambio ottieni una timeline senza tagli visibili e con audio allineato, perché Premiere duplica anche porzioni di riverbero o rumori per non far percepire stacchi audio improvvisi.
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Il nuovo pannello Ricerca di Premiere Pro (versione maggio 2025) sfrutta trascrizioni Speech-to-Text, metadati EXIF della camera e computer vision per etichettare automaticamente i contenuti. Digita “bicicletta”, trascina un reference frame oppure pronuncia un comando vocale: l’AI filtra in tempo reale la bin, evidenzia in giallo i punti della timeline dove compare l’oggetto e mostra l’anteprima nel visore sorgente. Quando si lavora con molte ore di materiale trovare ciò di cui si ha bisogno diventa una questione di pochi click. La funzione gestisce anche sinonimi e lingue diverse, utilissimo quando la troupe parla inglese ma la post-produzione è in Italia. Per i team che lavorano a distanza i risultati possono essere condivisi via marker cloud. Chi monta contenuti di cronaca apprezzerà la ricerca per codici temporali: basta incollare l’ora del girato e Premiere naviga direttamente nel punto corretto.
Traduzione automatica dei sottotitoli in oltre 100 lingue

La funzione Translate Captions è presente nella stessa scheda dove generi le trascrizioni: premi l’icona di traduzione, scegli la lingua di destinazione e in meno di un minuto il video viene sottotitolato in un’altra lingua, mantenendo i time-code originali. Per i creator che puntano a più mercati è un salto di qualità perché non bisogna più esportare file .srt, inviarli a un’agenzia per la traduzione e reimportare le versioni tradotte. Il sistema propone anche un dizionario di termini “bloccati” che restano invariati. Una volta concluse le traduzioni Premiere genera automaticamente cartelle con suffisso lingua, pronte per l’upload su YouTube o Vimeo, che riconoscono i file e associano la lingua corretta.
Dynamic Waveforms e monitoraggio audio in tempo reale
Le Dynamic Audio Waveforms in Premiere Pro (maggio 2025) reagiscono istantaneamente a ogni modifica di volume, EQ o compressione. Mentre tiri giù il gain di 3 dB l’onda si riduce e cambia colore se superi la soglia zero, aiutandoti a prevenire distorsioni prima dell’export finale. Questa anteprima live è abilitata di default ma puoi assegnare un tasto per disattivarla se la GPU è sotto stress. Il sistema sfrutta la cache audio e non richiede pre-render; se usi un portatile, Premiere abbassa la frequenza di refresh della forma quando la batteria scende sotto il 20 %.
Import MKV nativo e accelerazione Canon Cinema RAW Light: flussi di lavoro più rapidi per streaming e cinema digitale su notebook e workstation
Premiere Pro, nel suo aggioramento di maggio 2025, accetta finalmente i file .mkv con codec H.264/AAC: puoi trascinare le registrazioni OBS direttamente in timeline senza passare da HandBrake. Il player riconosce i capitoli MKV e crea automaticamente marker, utile per gli streamer che segmentano highlights. Per il cinema digitale arriva l’accelerazione hardware di Canon Cinema RAW Light su GPU NVIDIA Blackwell e Apple Silicon: i file CRM 8K si riproducono a tempo reale mentre si generano proxy in background. Il vantaggio su un MacBook Pro M3? Una riduzione fino al 60 % dei tempi di rendering secondo i test Adobe. Per attivare l’opzione basta spuntare “Decodifica GPU” nelle preferenze.
Gestione colore HDR con profili spazio colore automatici
Per chi lavora in HDR, uno dei problemi frequenti è scoprire tardi che la timeline usa Rec. 709 mentre il girato è HLG. La nuova gestione colore di Premiere Pro maggio 2025 legge il tag CICP di ogni clip al momento dell’ingest, suggerisce la LUT corretta e, se rileva un mismatch fra progetto, clip e monitor, mostra un banner rosso in alto a destra. Grazie a questo avviso, eviti saturazioni o neri schiacciati una volta online. Se il monitor non supporta la gamma richiesta, Premiere applica un preview LUT per una visione “near-HDR”, spiegata in un tooltip semplice: così anche i principianti capiscono perché i colori sembrano spenti. All’esportazione, un pannello riepilogo evidenzia eventuali clip prive di LUT e offre di applicarle in batch.
Premiere Pro maggio 2025 patch 25.2.3
La patch 25.2.3 di Premiere Pro, rilasciata il 2 maggio 2025, chiude oltre quaranta bug tra cui blocchi all’avvio su Windows 11 22H2, freeze durante l’export H.265 e l’errore “Invalid Type Conversion” sui preset. Adobe ha inoltre pubblicato nel canale beta la build 25.3 con uno zoom timeline riprogettato: ora lo scroll a due dita effettua pan fino al bordo, poi passa a zoom progressivo, evitando salti improvvisi. Sono arrivate anche scorciatoie globali che funzionano da qualsiasi pannello: premendo Shift + S passi dal Source Monitor alla timeline senza spostare il mouse, ideale per chi usa superfici touch. Secondo Adobe, queste ottimizzazioni riducono del 15 % il tempo speso in operazioni di navigazione sui progetti lunghi.