In un’epoca in cui la corsa allo spazio sta tornando di moda quasi come ai tempi delle missioni Apollo, l’India ha segnato un altro traguardo significativo con il lancio della sua prima missione di osservazione solare. Lo scopo dell’india è semplice: usare la sonda Aditya-L1 per studiare il sole. Questa missione, che ha suscitato l’attenzione e l’ammirazione della comunità scientifica internazionale, rappresenta un passo avanti nel programma spaziale indiano, consolidando la sua posizione come potenza spaziale emergente. Ma cosa c’è da studiare? Perché la missione Aditya-L1 è così importante? In sintesi: cosa ce ne frega di studiare il sole? Non è sufficiente che ci abbronzi in estate?
La missione Aditya-L1: l’india manda nello spazio una sonda per studiare il Sole
Il 2 settembre 2023, il cielo sopra il centro spaziale di Sriharikota, nell’India meridionale, è stato illuminato dal lancio del razzo PSLV XL, che ha portato con sé la sonda Aditya-L1. Questo lancio è avvenuto poco dopo un altro evento storico per l’India: l’atterraggio della missione Chandrayaan-3 vicino al polo sud della Luna. Oggi l’India è ancora sulla bocca di tutti e con la sonda Aditya-L1 punta a studiare il sole per svelare alcuni dei tuoi segreti più oscuri.
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Ma perché l’India ha chiamato la sua sonda Aditya? Il nome “Aditya” deriva da Surya, il dio hindu del sole, mentre “L1” rappresenta il punto di Lagrange 1. Ma cosa significa esattamente? I punti di Lagrange sono posizioni nello spazio dove le forze gravitazionali di due grandi corpi, come la Terra e il Sole, si bilanciano esattamente con la forza centrifuga sentita da un oggetto più piccolo, come una sonda spaziale. In pratica permette alla sonda di “galleggiare” nello spazio, mantenendo una posizione stabile rispetto ai due corpi più grandi.
La missione Aditya-L1 è stata progettata per studiare l’oggetto più grande e influente del nostro sistema solare, indovinate quale! L’india ha infatti inviato la sonda Aditya nello spazio con lo scopo di studiare il sole, la nostra stella. Viaggerà fino a raggiungere una distanza di 1,5 milioni di km dalla Terra che rappresenta circa l’1% della distanza Terra-Sole. Gli scienziati indiani prevedono che Aditya impiegherà quattro mesi per raggiungere la sua destinazione ma, una volta lì, avrà una vista unica del sole, permettendo agli scienziati di osservare e studiare la nostra stella come mai prima d’ora.
La sonda è dotata di sette strumenti scientifici sviluppati dall’agenzia spaziale indiana (ISRO) e da vari istituti scientifici indiani. Questi strumenti sono progettati per osservare e studiare la corona solare, la fotosfera e la cromosfera. Questi studi aiuteranno gli scienziati a comprendere meglio l’attività solare, come il vento solare e le eruzioni solari, e il loro effetto sul clima terrestre e spaziale. Insomma, l’India ha spedito nello spazio la sonda Aditya per fare un checkup completo del sole!
Perché l’India ha spedito nello spazio una sonda per studiare il sole? Cosa c’è da imparare sulla nostra stella?
Ma cosa ce ne frega di studiare il sole? Cosa c’è da apprendere? In realtà moltissimo! Lo studio del sole è essenziale per la nostra tecnologia. Ad esempio le particelle energetiche emesse dal sole possono colpire i satelliti che controllano le comunicazioni sulla Terra. Grandi emissioni coronali possono interrompere le comunicazioni, rendendo la missione Aditya-L1 un progetto cruciale per prevenire tali incidenti. Inoltre, la missione mira a risolvere il mistero del “problema del riscaldamento coronale”, una delle questioni più dibattute nell’eliofisica. La corona, l’atmosfera esterna del sole, è incredibilmente calda, con temperature che possono raggiungere 1,1 milioni di gradi Celsius, molto più calda della superficie solare. Gli scienziati sono ancora incerti sul motivo di questa discrepanza di temperatura.
Alcune curiosità sul sole
Il sole, una stella vecchia di 4,5 miliardi di anni, è una fonte inesauribile di curiosità e meraviglia. Ecco alcune informazioni affascinanti:
- Il sole rappresenta circa il 99,86% della massa totale del nostro sistema solare.
- La temperatura della superficie solare è di circa 5.500 gradi Celsius. In confronto, la corona, l’atmosfera esterna del sole, può raggiungere temperature fino a 1,1 milioni di gradi Celsius. Questa discrepanza di temperatura tra la superficie e la corona è uno dei più grandi misteri dell’eliofisica.
- Il sole emette un flusso costante di particelle cariche chiamato vento solare. Queste particelle possono causare tempeste geomagnetiche sulla Terra, che a loro volta possono interrompere le reti di navigazione satellitare e le reti elettriche. Queste tempeste possono anche intensificare le aurore, i bellissimi spettacoli di luci che si vedono vicino ai poli.
L’india invia nello spazio la sonda Aditya per studiare il sole: caratteristiche tecniche della sonda e strumentazione
La sonda inviata nello spazio dall’india ha un peso di circa 1.475 kg ed è dotata di sette strumenti scientifici, ciascuno con obiettivi specifici:
- VELC (Visible Emission Line Coronagraph): Uno strumento di coronografia per studiare l’atmosfera solare.
- SUIT (Solar Ultraviolet Imaging Telescope): Un telescopio per osservare le emissioni ultraviolette del sole.
- ASPEX (Aditya Solar wind Particle Experiment): Uno strumento per studiare il vento solare e le particelle emesse dal sole.
- PAPA (Plasma Analyser Package for Aditya): Uno strumento per analizzare il plasma solare.
- SoLEXS (Solar Low Energy X-ray Spectrometer) e HEL1OS (High Energy L1 Orbiting X-ray Spectrometer): Strumenti per osservare le emissioni di raggi X del sole.
- Magnetometro: Uno strumento per misurare le variazioni del campo magnetico.
La missione Aditya-L1 cercherà di rispondere ad alcune domande sul comportamento del Sole e sulle sue interazioni con la Terra e l’ambiente spaziale. Insomma, l’India sembra fare sul serio e il lancio di una sonda verso il sole, dopo la missione lunare degli scorsi mesi, sembra confermare la potenza asiatica fra i Paesi in pole position per l’esplorazione spaziale.