Cos’è Google Mum? È l’evoluzione dell’attuale motore di ricerca che tutti noi utilizziamo ogni giorno per cercare quello che ci interessa quando utilizziamo Google. Senza nemmeno rendercene conto, quando chiediamo qualcosa a Google stiamo utilizzando un complesso sistema basato sull’intelligenza artificiale e il Machine Learning. In altre parole Google capisce cosa stiamo chiedendo e cerca di darci la risposta più pertinente. La ricerca tecnologia tuttavia va avanti e in futuro le ricerche saranno ancora più precise e pertinenti. “Mum” è l’acrnomo di “Multitask Unified Model” e se ancora non ci avete capito nulla non preoccupatevi. In questo articolo cercheremo di spiegarvi cosa bolle in pentola fra gli sviluppatori di Mountain View.
Cos’è Google Mum? La parola a un esperto
Per capire cos’è (o meglio, cosa sarà) Google Mum basta leggere quanto scrive Pandu Nayak, una delle menti che lavora sulle tecnologie del futuro:
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Considera questo esempio: hai scalato il Monte Adams. Ora vuoi scalare il Monte Fuji il prossimo autunno e vuoi sapere cosa fare in modo diverso per prepararti. Oggi Google potrebbe aiutarti in questo, ma ci vorrebbero molte ricerche: dovresti cercare l’altitudine di ogni montagna, la temperatura media in autunno, la difficoltà dei sentieri, l’attrezzatura giusta da usare e altro ancora. Dopo una serie di ricerche, alla fine sarai in grado di ottenere la risposta di cui hai bisogno.
Ma se parli direttamente con un esperto di escursionismo potresti fare una sola domanda: “cosa dovrei fare diversamente per prepararmi?” Otterrai una risposta ponderata che tenga conto delle sfumature del tuo compito e ti guidi attraverso le molte cose da considerare.
I motori di ricerca di oggi non sono abbastanza sofisticati per rispondere come farebbe un esperto. Ma con la nuova tecnologia chiamata Multitask Unified Model, o MUM, ti aiuteremo con questo tipo di esigenze complesse. Quindi, in futuro, avrai bisogno di meno ricerche per arrivare a ciò che stavi cercando.
Quello che cerca d dirci Nayak tentando di spiegarci cos’è Google Mum, è che oggi, quando vogliamo sapere qualcosa di complesso, dobbiamo fare molte ricerche diverse per avere le informazioni di cui abbiamo bisogno. In futuro, grazie a Google Mum, sarà il motore di ricerca stesso a comprendere cosa vogliamo e ci darà risposte molto precise.
Il nuovo motore di ricerca di Google userà l’intelligenza artificiale e il machine learning per abbattere le bariere linguistiche
Altra caratteristica interessante di Google Mum è la possibilità di analizzare i contenuti del web in modo estremamente intelligente. Grazie all’intelligenza artificiale e al machine learning Mum potrà comprendere il contenuto delle immagini, oltre che dei testi e superare definitivamente le barriere linguistiche, fornedo risultati ottimali a prescinedere dalla lingua utilizzata nella ricerca. Continua Pandu Nayak:
Ipotizziamo che ci sono informazioni davvero utili sul Monte Fuji scritte in giapponese; oggi, probabilmente, non lo troverai a meno di non cercare in giapponese. Ma MUM potrebbe trasferire la conoscenza da fonti in diverse lingue e utilizzare tali informazioni per trovare i risultati più pertinenti nella tua lingua preferita. Quindi, in futuro, quando cercherai informazioni su come visitare il Monte Fuji, potresti vedere risultati su dove godersi le migliori viste della montagna o famosi negozi di souvenir: tutte informazioni che si trovano più comunemente durante la ricerca in Giapponese.
Le possibili ripercussioni sul mercato pubblicitario
Se non fosse chiaro questa nuova tecnologia riesce a comprendere il contenuto non solo dei testi scritti m anche delle immagini e, in futuro dei video e degli audio. Questa capacità di comprensione sematica sarà ovviamente utilizzata per migliorare l’offerta pubblicitaria su cui poggia l’intero business di Google. Ricerche più precise e risposte più pertinenti equivalgono infatti alla possibilità di somministrare insezioni pubblicitarie molto più mirate e ad un bacino d’utenza molto più segmentato. Questo, almeno, quanto ipotizza Google. Non tutti concordano infatti e c’è chi teme che un minor numero di ricerche equivalga anche a minor inserizioni pubblicitarie. Il tempo ci dirà chi avrà ragione.