Joseph Dituri, esperto di ingegneria biomedica e ex sommozzatore della Marina statunitense, sta tentando di stabilire un nuovo record mondiale: vivrà per 100 giorni sott’acqua. L’obiettivo è ampliare la conoscenza degli effetti dell’alta pressione sulla salute umana.
Joseph Dituri: l’uomo che vivrà per 100 giorni sott’acqua
Joseph Dituri, un ex sommozzatore della Marina statunitense e ingegnere biomedico dell’Università della Florida Meridionale (USF), si è immerso in un esperimento da record: dal 1 marzo vive sott’acqua a una profondità di 9 metri in un habitat di 55 metri quadrati dove prevede di restare per 100 giorni. Se riuscirà nell’impresa, batterà il primato mondiale di tempo trascorso in un ambiente sottomarino (73 giorni) e, soprattutto, fornirà importanti informazioni sull’impatto a lungo termine della vita in un ambiente ad alta pressione sulla salute umana.
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Vivrà 100 giorni sott’acqua: ambiente e condizioni dell’esperimento
Dituri vive in un ambiente situato sotto la superficie delle Florida Keys, diverso da quello di un sottomarino, in quanto l’aria è schiacciata dal peso dell’oceano, aumentandone la pressione. La pressione a una profondità di 9 metri è circa il doppio di quella sulla terraferma. L’habitat è dotato di grandi finestre, ma l’esposizione alla luce solare è dimezzata rispetto alla superficie. Questo potrebbe causare problemi al ritmo circadiano e carenze di vitamina D. Per far fronte a queste difficoltà, Dituri assumerà integratori di vitamina D e sarà esposto a lampade UV per ridurre rischi come la perdita di massa ossea e muscolare e una ridotta funzione immunitaria.
L’uomo che vivrà per 100 giorni sott’acqua darà importanti dati e informazioni alla scienza
Ma perché un uomo vivrà per 100 giorni sott’acqua? Quali sono i dati e le informazioni che si vogliono ricavare da questo strano esperimento scientifico? La ricerca finora ha esaminato principalmente gli effetti dell’esposizione a breve termine alla pressione iperbarica (una pressione dell’aria superiore a quella a cui siamo normalmente esporti), mostrando influenze positive sulla guarigione delle ferite. Tuttavia, poche ricerche hanno studiato gli effetti dell’esposizione a lungo termine. L’esperimento di Dituri potrebbe fornire nuove informazioni in questo campo, contribuendo a comprendere meglio l’azione della pressione iperbarica su un ampio spettro di malattie.
A diving explorer and medical researcher submerged yesterday to begin a 100-day mission at Jules’ Undersea Lodge to conduct groundbreaking medical and marine science research and attempt to set a record for underwater human habitation at ambient pressure.
— The Florida Keys (@thefloridakeys) March 2, 2023
📷: Frazier Nivens pic.twitter.com/bMYN9VH2Ee
Dituri ha ipotizzato che l’aumento del flusso sanguigno cerebrale dovuto alla pressione iperbarica possa essere utilizzato per trattare lesioni cerebrali traumatiche, come quelle subite da molti dei suoi ex colleghi nell’esercito. Inoltre, uno studio ha indicato che le cellule esposte a una pressione più alta possono raddoppiare in cinque giorni, suggerendo che l’aumento di pressione abbia il potenziale per consentire agli esseri umani di accrescere la loro longevità e prevenire le malattie associate all’invecchiamento. L’uomo che vivrà 100 giorni sott’acqua quindi non lo fa per divertimento ma per fornire importanti dati alla scienza.
Se l’esperimento di Joseph Dituri avrà esito positivo e riuscirà a trascorrere 100 giorni sott’acqua, potrebbe offrire una migliore comprensione degli effetti a lungo termine della vita in ambienti ad alta pressione. I risultati ottenuti potrebbero avere implicazioni importanti per diversi settori, come la medicina, la ricerca subacquea e persino le future missioni spaziali.
Inoltre, i dati raccolti durante l’esperimento potrebbero contribuire a migliorare le terapie iperbariche utilizzate per curare lesioni cerebrali traumatiche e altre condizioni mediche. La ricerca sull’uso della medicina iperbarica è ancora in fase iniziale e gli studi come quello di Dituri potrebbero gettare le basi per ulteriori progressi in questo campo.
Infine, l’esperimento di Dituri dimostra la resilienza e l’adattabilità del corpo umano in condizioni estreme. Imparare a convivere con l’alta pressione e con gli effetti collaterali che ne derivano potrebbe essere fondamentale per il successo delle future missioni di esplorazione e colonizzazione degli oceani e dello spazio.
In conclusione, l’audace esperimento di Joseph Dituri, che vivrà per 100 giorni sott’acqua, potrebbe aprire la porta a nuove scoperte e applicazioni in vari campi della scienza e della medicina. Sarà interessante seguire i risultati e le scoperte che emergeranno da questo tentativo di record, che potrebbero avere un impatto significativo sul nostro modo di vivere e interagire con l’ambiente circostante.